sabato 12 aprile 2014

Liga, nuovo stop per il Barça

 Continua il periodo nero per il Barcelona. Questa sera la squadra del "Tata" Martino si è presentata al Los Carmenes di Granada in cerca di punti per mantenere vive le speranze di raggiungere il titolo. Granada in cerca di punti salvezza. Ancora una volta dopo la sconfitta contro l'Atletico in Champions la squadra catalana si trova di fronte i colori bianco-rossi. Il livello del Granada è nettamente inferiore a quello dei colchoneros, ma alla fine il risultato è lo stesso della partita di coppa. Martino in funzione dell'importante finale di coppa del Re in programma mercoledì contro il Real si affida al turn-over. Riposa Xavi sostituito al centro da Alex Song mentre Busquets sostituisce Bartra al centro della difesa. Ci sono anche Montoya e Adriano nel ruolo di terzini al posto di Alves e Jordi Alba. I problemi ormai atavici del Barça in fase difensiva si presentano puntualmente anche questa sera. Passano 15 minuti, un bel lancio nello spazio del difensore andaluso Franrico sorprende sia Mascherano che Busquets. Ibrahimi ne aprofitta inserendosi con i tempi giusti. Anche Montoya è in ritardo nella diagonale e l'attaccante del Granada batte così Pinto sul proprio palo. Siamo sull'1a0. I fantasmi del Vicente Calderon ritornano a spaventare la formazione blaugrana. La squadra ospite inizia così a fare la partita cercando di riprendere in mano il risultato. Nel primo tempo malgrado il grande possesso di palla il Barça fatica a creare occasioni pericolose. La manovra risulta lenta e prevedibile. Neymar molto nervoso non riesce mai a trovare uno spunto degno di nota e anche Messi sembra avulso dal gioco. Il Granada si difende con ordine e senza particolari affanni e cerca di pungere in contropiede. La fase difensiva della squadra di Martino è a tratti imbarazzante e ogni qualvolta i padroni di casa provano a farsi avanti sono brividi per i tifosi blaugrana. Si va al riposo sull'1 a 0. Nella ripresa il tema della partita non cambia, Barcelona sempre avanti alla ricerca del pari e Granada che si difende. Rispetto alla prima frazione; complice probabilmente anche un calo fisico dei padroni di casa il Barça riesce a rendersi sempre più pericoloso. Si arriva all'85% di possesso palla per la squadra ospite. La pressione è costante. Come aveva fatto con poco successo a Madrid Martino nel finale propone un 4-2-4 con Sanchez e Pedro ad affiancare Messi e Neymar in avanti. Ma è tutto inutile. A dire il vero il Barcelona a questo punto meriterebbe se non altro il pareggio per via delle tantissime occasioni da gol create. Arrivano 27 tiri nello specchio della porta conditi da 11 calci d'angolo. Si capisce però che questo è un momento no per i catalani. Complice anche una grande prova dell'estremo difensore greco del Granada, Karnezis, la squadra di Martino non riesce a trovare il gol. Praticamente al 90esimo, nell'unica folata offensiva del Granada di tutta la ripresa, la squadra di casa va vicina addirittura al raddoppio in contropiede, ma questa volta Pinto riesce ad opporsi. Il risultato resta così invariato anche alla fine del recupero. Non basta il forcing finale. Il Barcelona deve arrendersi e patire la seconda sconfitta per 1 a 0 in pochi giorni. Grande festa per i tifosi della squadra di proprietà del presidente dell'Udinese Pozzo. La formazione andalusa allenata da Alcaraz vede più vicina la salvezza e si gode una grande impresa. Per il Barcelona invece resta una grandissima delusione. In attesa delle gare delle due formazioni di Madrid la squadra catalana rischia di vedersi sfuggire la possibilità di vincere il campionato. Con questa situazione negativa sarà ancora più difficile preparare l'importantissima finale di Copa do Rey in programma mercoledì a Valencia. La prossima sfida con il Real assume un'importanza ancora maggiore per la squadra del contestatissimo Martino che rischia di registrare in caso di sconfitta una stagione totalmente fallimentare. Non tutte le colpe però devono essere scaricate sull'allenatore argentino. Le responsabilità della società per le lacunose sessioni di mercato sono evidenti. La cifra spesa per acquistare Neymar avrebbe dovuto essere investita in maniera differente. Il giovane talento brasiliano tra l'altro ha dimostrato, nonostante le grandi doti, di non essere ancora pronto per il calcio europeo. il suo nervosismo e il suo "buttarsi" continuamente a terra anche in assenza di contatti dimostrano che soprattutto a livello mentale non è ancora da considerarsi un top player di livello mondiale.

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