venerdì 25 aprile 2014

Addio Tito.

 È stata appena comunicata la triste notizia. Tito Vilanova, ex allenatore del Barcelona  oltre che vice di Pep Guardiola è scomparso in seguito al tumore alla ghiandola parotide con il quale combatteva ormai da tempo. Aveva 45 anni. The football addict si unisce al cordoglio generale rivolgendo un pensiero alla famiglia.

giovedì 10 aprile 2014

Europa League, le semifinaliste.


Champions, capolavoro di Simeone, il Barça è Ko!

Nove aprile 2014, Madrid. Questa potrebbe diventare una data storica per il calcio. A detta di molti è finita l'era dello straordinario Barcelona che in questi ultimi anni aveva fatto incetta di titoli e complimenti. La squadra che veniva definita la più forte di tutti i tempi s'infrange contro il muro biancorosso del Vicente Calderon e dice addio alla semifinale di Champions. In effetti chi in questi anni si era abituato ad ammirare le gesta della squadra catalana sarà rimasto sconcertato davanti alla prestazione fornita ieri sera dalla formazione del "Tata" Martino. Indubbiamente tantissimo merito deve essere attribuito alla strepitosa gara disputata dall'Atletico di Simeone. Sono bastati soltanto 6 minuti ai colchoneros per passare in vantaggio grazie al gol di Koke. Oltre al gol sono le 2 traverse e il palo colpiti nei primi 18 minuti dai padroni di casa a dare un'idea della situazione di difficoltà in cui si è venuto a trovare il Barça. Non bastano come scusante le pur importanti assenze tra le quali spicca quella di Piquè. Non dimentichiamo che all'Atletico mancava Diego Costa, il bomber principe della squadra, ma un'ottimo e avvelenato David Villa non fa rimpiangere l'assenza del neo nazionale spagnolo. La retroguardia catalana sbanda in maniera quasi imbarazzante. Il giovane Bartra che pure non aveva fatto male nelle ultime gare e Mascherano non riescono ad opporsi alle folate offensive dell'Atletico. La mancanza di centimetri si fa sentire pesantemente sulle palle alte e il pressing forsennato dei padroni di casa impedisce al Barcelona di creare il suo solito gioco fatto di una fitta rete di passaggi. Addirittura nei primi 20 minuti la squadra di Martino fatica ad uscire dalla propria metà campo, l'impressione è proprio quella di una squadra alle corde. Il possesso di palla è sterile e lento, lontano parente di quello che incantava gli appassionati ai tempi di Guardiola. Nonostante questo, i blaugrana avrebbero pure un paio di occasioni ghiotte per segnare, ma si capisce che non è serata. Infatti è Messi che prima manda fuori di testa da distanza ravvicinata e in seguito calcia a lato un bel pallone fornitogli da Neymar. La condizione della pulce argentina non è quella dei momenti migliori e si capisce perchè normalmente certe occasioni venivano tramutate in gol, invece questa volta non accade e Messi deve rinviare l'appuntamento con il ventunesimo gol in carriera segnato all'Atletico Madrid. Il copione della gara è il medesimo nella ripresa. La pressione forsennata dei padroni di casa viene un pochino meno nel secondo tempo, ma l'organizzazione tattica di Simeone rimane perfetta e il Barça non riesce a riprendere in mano l'incontro. Per la verità prima Xavi e sul finale Neymar avrebbero anche la possibilità di segnare su le due uniche distrazioni della difesa dell'Atletico, ma la palla non entra. In compenso i Colchoneros in contropiede potrebbero trovare il raddoppio, ma una bella parata di Pinto e l'imprecisione impediscono alla formazione di casa di trovare un raddoppio che sarebbe meritato. Nel finale Martino tenta la mossa della disperazione mettendo in campo 4 punte contemporaneamente, ma sia Sanchez che Pedro non fanno meglio di Messi e Neymar e il Barça non riesce a produrre praticamente nulla di pericoloso. Finisce così nel tripudio del Vicente Calderon, l'Atletico Madrid torna in semifinale della massima competizione continentale dopo 40 anni mentre i catalani si fermano ai quarti per la prima volta dopo sette anni. Straordinario il merito del tecnico argentino Diego Simeone che dopo l'Europa League dello scorso anno questa stagione sta portando la sua squadra oltre le più rosee aspettative. Come detto semifinalista di Champions e attualmente primo in classifica nella Liga con un punto di vantaggio proprio sul Barça e tre sui "cugini" del Real di Ancelotti. Ora che si entra nel vivo della stagione bisognerà tenere conto dell'Atletico. Le altre tre semifinaliste di Champions, ovvero Bayern, Chelsea e Real sono avvertite. Benchè sulla carta tutte superiori, non possono permettersi di sottovalutare l'Atletico che complice anche l'entusiasmo potrebbe riservare brutte sorprese ai rivali nella corsa verso la finale di Lisbona. Parlando del campionato, anche lì l'Atletico sta facendo cose straordinarie. La Liga quest'anno è incertissima. Il Barcelona adesso ha il vantaggio rispetto alle due rivali di non avere più competizioni internazionali e può concentrarsi esclusivamente sul campionato considerando anche lo scontro diretto in casa proprio contro l'Atletico l'ultima giornata. Proprio la Liga, oltre alla finale di Coppa del Re contro il Real sono le ultime possibilità per i blaugrana di salvare la stagione e dimostrare che non è vero che è finito un ciclo. A Barcelona adesso si aspettano una reazione d'orgoglio della loro squadra e specialmente dei simboli del club come Messi, Iniesta e Xavi. Il tecnico Martino è già stato duramente criticato e rischia di non trovarsi più sulla panchina del Barça il prossimo anno. La dirigenza catalana ha però molte responsabilità per questa fase di declino. Il mercato è stato gestito in maniera errata. Anzichè investire una cifra enorme per un Neymar che pur dotato di grandi mezzi ha dimostrato di non essere ancora completamente all'altezza del calcio europeo, si sarebbe dovuto intervenire in altri reparti della rosa. Pri ma di tutto a questa squadra sarebbe servito un grande centrale difensivo visto che da anni gioca Mascherano da adattato. Adesso non si sa come finirà la storia della punizione combinata dalla Fifa che vorrebbe bloccare il mercato del Barcelona per due sessioni. Se veramente il ciclo di questa fantastica squadra che ha vinto tutto sia destinato a finire lo vedremo nei prossimi mesi. La possibile vittoria del campionato è diventata fondamentale per salvare la stagione. Resta il fatto che sarà necessario un rinnovamento data anche la partenza di Xavi e Victor Valdes e il ritiro di Puyol. La base su cui lavorare resta comunque di primissimo piano e le risorse non mancano perchè il Barça resti protagonista ancora ai livelli a cui ci ha abituato anche se la palma di più forti del mondo adesso è nettamente nelle mani della squadra dell'ex tecnico blaugrana Pep Guardiola. Ovvero il Bayern.